I SETTE PECATTI CAPITALI E LE VIRTU

I SETTE PECATTI CAPITALI E LE VIRTU
"Sogno della Realtà" indagine sull'esistenza di Lumi
MARTEDÌ 11 OTTOBRE 2011 11:18 DI ERICA PRISCO

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"Segui il percorso della formica" con un sorriso Lumi, ovvero Irimia Luminita, invita ad accodarsi alla guida d'eccezione da lei scelta, per questo viaggio nelle sue opere surreali.

In effetti, l'intera esposizione allestita presso la Galleria Fiorillo Arte, si snoda lungo un tragitto segnato da gigantesche formiche, fuoriuscite appunto da un "formicaio artistico", queste si arrampicano lungo le pareti a curiosare tra le tele, per poi convergere verso una sorta di spirale, dal cui centro ascendono fino al soffitto.

Un'istallazione che si presta ad una miriade di significati: elogio della laboriosità, dell'impegno e dell'ordine necessari per perseguire un obiettivo, ma anche la rappresentazione della "brulicante" attività cerebrale se si considera il formicaio come un'unica entità vivente. Del resto la formica, nell'interpretazione dei sogni, è anche simbolo dell'ordine segreto dell'incoscio collettivo, nonchè dell'affannosa ricerca della propria identità.


Se nella visione di Dalì le formiche rappresentano la morte, la decadenza e uno smisurato desiderio sessuale, il messaggio di Lumi è più positivo, in quanto attiene a tutto ciò che è fervida attività vitale, una sorta di joie de vivre capace di superare anche i limiti imposti dalla materia.

"Siamo la coscienza in un corpo e non viceversa. Siamo eterni e la morte è un passaggio, non è una fine" l’artista rumena attraverso la complessa allegoria di dipinti dal cromatismo intenso, schiude le porte del suo immaginario onirico, cercando di sovvertire la percezione stessa della realtà: non è solo durante il sogno che si sperimenta l’irreale, bensì, è la nostra personale cognizione della realtà ad essere irreale, in quanto prodotta dalla sola combinazione della dimensione percettiva e sensoriale, sperimentata del singolo.


La realtà esplorata da Lumi è "essenziale", ciò che vuole rappresentare è la reale essenza delle cose, rielaborando la forma e la materia dei suoi soggetti sembra dar corpo così al noumeno di kantiana memoria: affidandosi ad un preciso simbolismo ed alle suggestioni metafisiche di improbabili scenari dell’anima, il formale diventa informale.

Non è un caso se il moto ascensionale delle simpatiche formiche, prende il via proprio davanti al gruppo pittorico di tele dedicate ai quattro elementi: il fuoco, la terra, l’aria e l‘acqua "regni del cosmo, in cui tutte le cose esistono e consistono".

Anche "La Maternità" è resa attraverso un insieme di questi elementi, la cui rappresentazione rimanda a concetti chiave come "dare alla luce" e "nutrimento" ma anche "apprensione" e "lacrime".

Chiude la mostra un’ultima installazione: un manichino ciclope, un avatar surreale di Lumi: "Parto per la Romania, ma la mia essenza resta qui, nelle mie opere!" .

Tutto sommato, anche i più grandi temi dell’esistenza possono essere affrontati con ironia e lucida critica, pur indugiando piacevolmente, nella surreale suggestione prodotta da una brillante esplosione di colori e nelle fantastiche associazioni elaborate dalla creatività.

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