I SETTE PECATTI CAPITALI E LE VIRTU

I SETTE PECATTI CAPITALI E LE VIRTU

Mostra personale 7 peccati capitali

 https://www.assonapoli.it/fiorillo-arte-7-peccati-capitali-virtu-personale-di-luminita-irimia/


 https://www.exibart.com/artista-curatore-critico-arte/luminita-irimia/

 https://www.ilmondodisuk.com/galleria-fiorilloluminita-irimia-dipinge-lanima-7-peccati-capitali-virtu/

Un segreto può essere detto a parole, ma ha un senso solo se vivo. Le parole provengono dal cervello, ma quello che dobbiamo ricordare non ha nulla a che fare con il cervello, ma è legato al cuore umano. Usare parole come faccio io, direi che nel cuore c'è uno spazio sacro in cui la creazione avviene. Vivere in questo spazio sacro sta cambiando tutti i rapporti con la natura e l'universo. Il cervello ha un ego separato che percepisce la realtà e vede anche come la parte più importante della realtà. Ma il cuore non sono separati dalla realtà, diventa realtà, non vi è separazione e tutte le parti sono uguali. Nessun essere umano è al di sopra l'altro e siamo tutti uguali. Quindi, come vedete, le parole possono descrivere quello che stavamo discutendo, ma non possiamo stare a meno che non si entra nello spazio sacro del sentimento cuore, e diventare un tutt'uno con questa vibrazione.

MOSTRA PERSONALA GALLERIA FiorilloArt 2011


"Sogno della Realtà" indagine sull'esistenza di Lumi
MARTEDÌ 11 OTTOBRE 2011 11:18 DI ERICA PRISCO

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"Segui il percorso della formica" con un sorriso Lumi, ovvero Irimia Luminita, invita ad accodarsi alla guida d'eccezione da lei scelta, per questo viaggio nelle sue opere surreali.

In effetti, l'intera esposizione allestita presso la Galleria Fiorillo Arte, si snoda lungo un tragitto segnato da gigantesche formiche, fuoriuscite appunto da un "formicaio artistico", queste si arrampicano lungo le pareti a curiosare tra le tele, per poi convergere verso una sorta di spirale, dal cui centro ascendono fino al soffitto.

Un'istallazione che si presta ad una miriade di significati: elogio della laboriosità, dell'impegno e dell'ordine necessari per perseguire un obiettivo, ma anche la rappresentazione della "brulicante" attività cerebrale se si considera il formicaio come un'unica entità vivente. Del resto la formica, nell'interpretazione dei sogni, è anche simbolo dell'ordine segreto dell'incoscio collettivo, nonchè dell'affannosa ricerca della propria identità.


Se nella visione di Dalì le formiche rappresentano la morte, la decadenza e uno smisurato desiderio sessuale, il messaggio di Lumi è più positivo, in quanto attiene a tutto ciò che è fervida attività vitale, una sorta di joie de vivre capace di superare anche i limiti imposti dalla materia.

"Siamo la coscienza in un corpo e non viceversa. Siamo eterni e la morte è un passaggio, non è una fine" l’artista rumena attraverso la complessa allegoria di dipinti dal cromatismo intenso, schiude le porte del suo immaginario onirico, cercando di sovvertire la percezione stessa della realtà: non è solo durante il sogno che si sperimenta l’irreale, bensì, è la nostra personale cognizione della realtà ad essere irreale, in quanto prodotta dalla sola combinazione della dimensione percettiva e sensoriale, sperimentata del singolo.


La realtà esplorata da Lumi è "essenziale", ciò che vuole rappresentare è la reale essenza delle cose, rielaborando la forma e la materia dei suoi soggetti sembra dar corpo così al noumeno di kantiana memoria: affidandosi ad un preciso simbolismo ed alle suggestioni metafisiche di improbabili scenari dell’anima, il formale diventa informale.

Non è un caso se il moto ascensionale delle simpatiche formiche, prende il via proprio davanti al gruppo pittorico di tele dedicate ai quattro elementi: il fuoco, la terra, l’aria e l‘acqua "regni del cosmo, in cui tutte le cose esistono e consistono".

Anche "La Maternità" è resa attraverso un insieme di questi elementi, la cui rappresentazione rimanda a concetti chiave come "dare alla luce" e "nutrimento" ma anche "apprensione" e "lacrime".

Chiude la mostra un’ultima installazione: un manichino ciclope, un avatar surreale di Lumi: "Parto per la Romania, ma la mia essenza resta qui, nelle mie opere!" .

Tutto sommato, anche i più grandi temi dell’esistenza possono essere affrontati con ironia e lucida critica, pur indugiando piacevolmente, nella surreale suggestione prodotta da una brillante esplosione di colori e nelle fantastiche associazioni elaborate dalla creatività.
Illusione ed Essenza


“Siamo la coscienza in un corpo e non viceversa. Siamo eterni e la morte è un passaggio,non è una fine.”
Così afferma Lumi che ricerca nella sua espressione pittorica di dimostrarlo e mostrarlo in maniera ironica e autoironica con una dimensione visionaria,onirica,luminosamente colorata .
Una pittura surreale dove ogni soggetto rappresentato è smembrato,frammentato,distrutto...ritratto in una perdita di forma eppure ancora riconoscibile. Lumi vuole cogliere l'essenza della realtà che per lei è illusione e per farlo ha bisogno di sezionare,aprire,entrare,penetrare e cogliere nell'attimo della fine,della morte della separazione dalla 'forma' nota,l'oggetto ,che, proprio in questa trasformazione, mostrerà di non essere finito ma di essere diventato qualcosa d'altro che conserva la memoria della sua forma primigenia. Per Lumi tutto è riducibile all'infinito e perciò riconducibile all'infinito in un processo continuo di metamorfosi .di passaggi ininterrotti dal macro al micro , di morte e rinascite perchè dalla vita non si esce, perchè tutto è energia e l'energia – compresi i buchi neri – è vita.
Il potere di crearla è nelle nostre mani,nelle relazioni cogli altri e le altre,con noi stesse/i.,con l'ambiente in cui viviamo e allora ecco che la luminosa colorata pittura di Lumi acquista un sapore tra l'amaro e il gioioso,tra il tragico e l'auto - ironico in un racconto di segni mai casuali ma ben selezionati e pensati, perchè lei, sulla tela cerca di riprodurre l'essenza delle cose di cui distrugge la forma ,per lei, distrattiva, apparente e illusoria e la discioglie in una soluzione alchemica tramite la sua pittura trasformandola in una nuova realtà.

7 settembre 2011 Teresa Mangiacapra